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La Fine Dell'Eternita - Asimov Isaac - Страница 36
«L'intenzione di questo circolo nel Tempo e di stabilire la conoscenza del viaggio nel Tempo e della natura della Realta, per edificare l'Eternita, prima del suo Tempo naturale. Abbandonata a se stessa, l'umanita non avrebbe scoperto la verita sul Tempo prima che i suoi progressi tecnologici in altri campi avessero reso praticamente inevitabile il suo suicidio.»
Harlan aveva ascoltato attentamente, cogliendo quella visione di un gigantesco circolo nel Tempo, un circolo che si chiudeva, e che attraversava l'Eternita con una parte della sua circonferenza. Fu l'unico momento nel quale, di fronte alla maesta di quella visione, quasi dimentico Noys… qualcosa che non avrebbe mai ritenuto possibile.
Fece una domanda:
«Allora fin dall'inizio voi sapevate quello che avreste fatto, quello che avrei fatto, quello che avevo gia fatto.»
Twissell, che a sua volta pareva essersi smarrito nei meandri della narrazione, riemerse da una specie di torpore, socchiudendo gli occhi dietro la nube di fumo azzurrino. I suoi occhi vecchi e saggi fissarono Harlan, ed egli disse, in tono di rimprovero:
«No, naturalmente no. C'e stato un vuoto di decine di anni di tempo fisiologico dal giorno in cui Cooper lascio l'Eternita e il giorno in cui si mise a scrivere le sue memorie. Cosi i suoi ricordi erano affievoliti, e naturalmente egli pote scrivere solo le cose delle quali era stato testimone. Questo dovresti saperlo anche tu!»
Twissell sospiro, e cerco di muovere con un dito magro e rugoso una nuvoletta di fumo che descriveva complicati arabeschi nell'aria.
«Tutto ha funzionato. Prima di tutto, io venni trovato e condotto nell'Eternita. Quando, dopo avere raggiunto la maturita del tempo fisiologico prescritto, io divenni un Calcolatore Anziano, ebbi il memoriale, e il progetto mi fu affidato. Nel memoriale era stato scritto che il progetto mi era stato affidato, e cosi mi venne affidato. E di nuovo, con il passare del tempo fisiologico, venne il momento in cui apparisti tu, dopo un Mutamento di Realta (avevamo osservato con estrema attenzione i tuoi analoghi precedenti, capisci?), e infine comparve anche Cooper.
«Ho riempito i vuoti usando il buonsenso e i servigi del Computaplex. Per esempio, ricordo ancora con quanta cura istruimmo l'Istruttore Yarrow per la sua parte, senza tradire neppure il piu lieve indizio della verita; fu un lavoro molto faticoso. A sua volta, egli stimolo il tuo interesse per il Primitivo con una cura infinita, e con un lavoro perfetto.
«Non puoi neppure immaginare quale fatica ci sia costata l'istruzione di Cooper… abbiamo dovuto usare una prudenza incredibile, per impedirgli di apprendere qualcosa che, secondo il suo memoriale, lui non aveva appreso.» Twissell fece un triste sorriso. «Sennor si diverte molto in queste faccende. Lui le chiama 'inversione del principio di causa ed effetto'. Conoscendo l'effetto, si adattano le cause. Fortunatamente, io non sono un acchiappanuvole come Sennor.
«Sono rimasto molto soddisfatto, ragazzo, nello scoprire in te un Osservatore e un Tecnico davvero eccellente. Il memoriale non aveva fatto cenno di questi elementi, poiche Cooper non aveva avuto alcuna possibilita di esaminare il tuo operato e di giudicarlo. Questa scoperta mi ha facilitato. Ho potuto usarti per un lavoro molto piu normale e giustificabile di quello che sarebbe stato il tuo lavoro essenziale : avendo una funzione di copertura di questo tipo, il tuo vero lavoro non avrebbe dato nell'occhio. Anche il periodo che hai trascorso di recente nella Sezione del Calcolatore Finge si e adattato bene allo schema: Cooper ha menzionato infatti nel memoriale un periodo nel quale tu eri assente, e nel quale gli avevano fatto intensificare a tal punto gli studi di matematica da fargli desiderare il tuo ritorno: una volta, pero, mi hai spaventato veramente.»
Harlan disse, subito:
«Quando ho fatto salire Cooper sul cronoscafo, naturalmente.»
«Come hai fatto a indovinare questo particolare?» domando Twissell.
«E stata l'unica volta in cui vi ho visto realmente in collera con me. Ora immagino che cosi facendo abbia violato qualcosa che era scritto nel memoriale di Mallansohn.»
«Non esattamente. Vedi, nel memoriale non si diceva una sola parola sui cronoscafi. Mi e sembrato che, per non fare cenno di una caratteristica cosi importante e straordinaria dell'Eternita, egli doveva avere conosciuto i cronoscafi in maniera superficiale. Percio intendevo tenerlo lontano dai cronoscafi, per quanto mi fosse stato possibile. Il fatto che tu lo avessi portato con te avanti nel Tempo mi ha turbato moltissimo, ma successivamente non e accaduto niente, tutto e andato avanti come prima, e cosi…»
Il vecchio Calcolatore intreccio le dita, nervosamente. Fisso Harlan con occhi penetranti e interrogativi, come se qualche pensiero oscuro lo avesse turbato. C'era, nella sua espressione, una mescolanza di sorpresa e di curiosita.
«Eppure tu hai sospettato tutto questo fin dall'inizio. E una cosa che mi sbalordisce: non riesco a farmene una ragione. Sarei pronto a giurare che neppure un Calcolatore Anziano sarebbe stato capace di trarre simili deduzioni, in base agli elementi che erano in tuo possesso. Che ci sia riuscito un Tecnico e miracoloso… ancor piu, incredibile.» Si protese in avanti, diede un buffetto amichevole sulla spalla di Harlan. «Vedi, il memoriale Mallansohn non dice nulla sulla tua vita, dopo la partenza di Cooper… naturalmente.»
«Capisco, signore.» disse Harlan.
«Allora saremo liberi, per farne quello che vorremo… naturalmente, in senso figurato. Il tuo talento e sempre piu sorprendente… un simile talento non deve andare sprecato. Credo che tu sia degno di qualcosa di piu della condizione di Tecnico. Non ti prometto niente, ora, ma immagino che tu abbia gia capito che, nel tuo caso, la possibilita di diventare un Calcolatore e qualcosa di piu di un'ipotesi.»
Harlan riusci a conservare un'espressione impassibile. Lunghi anni di esercizio gli avevano insegnato a dissimulare i suoi sentimenti.
Penso: Un'altra promessa. Un'altra lusinga per conquistarmi alla causa.
Ma non doveva lasciare niente alle congetture. I suoi sospetti, folli e privi di basi, all'inizio, erano giunti per un lampo di comprensione insolito, nel corso di una notte insolita e stimolante, ma erano diventati ragionevoli solo dopo una ricerca diretta e documentata nella biblioteca della Sezione. Erano diventati una certezza soltanto ora che Twissell gli aveva narrato l'intera storia. Eppure, in un certo senso, dalla sua teoria originaria c'era stata una deviazione: Cooper era Mallansohn.
Questa deviazione aveva semplicemente migliorato la sua posizione, ma, se aveva sbagliato da una parte, poteva sbagliarsi anche da altre parti. Percio non doveva lasciare nulla al caso. Doveva mettere le carte in tavola. Doveva raggiungere la certezza.
Disse in tono sicuro, quasi casuale:
«La responsabilita e molto grande anche per me, ora che so la verita.»
«Davvero?»
«Fino a qual punto la situazione e fragile? Supponiamo che accada qualcosa d'imprevisto, e io perda un giorno nel quale avrei dovuto insegnare a Cooper qualcosa d'importanza vitale?»
«Non ti capisco.»
(Era uno scherzo della fantasia, oppure una scintilla di allarme era scoccata in quegli occhi vecchi e stanchi?)
«Voglio dire, e possibile che il circolo si spezzi? Immaginate, a esempio, che un colpo in testa inatteso mi metta fuori combattimento in un momento in cui, secondo il memoriale, io dovrei essere attivo e in perfetta salute… questo potrebbe spezzare l'intero schema? Supponiamo anche che io decida deliberatamente di non seguire le istruzioni del memoriale. Che cosa accadrebbe?»
«Ma che cosa ti ha fatto venire queste idee in testa?»
«Mi sembra un pensiero logico. Mi sembra che, per trascuratezza o per scelta deliberata, io potrei spezzare il circolo, e allora cosa accadrebbe? Distruggerei l'Eternita? E possibile. E se questa e la risposta,» aggiunse Harlan, in tono molto serio, «E necessario che io lo sappia, per evitare di commettere qualche errore. Anche sapendo bene che ci vorrebbero delle circostanze veramente insolite, per farmi commettere degli errori.»
Twissell rise, ma il suono di quella risata era falso e cavernoso.
«Ragazzo mio, questi sono problemi puramente accademici. Non accadra niente, perche non e accaduto niente. Il circolo sara completo; non potra spezzarsi.»
«Potrebbe spezzarsi,» disse Harlan. «La ragazza del 482°…»
«E sana e salva,» disse Twissell. Si alzo in piedi, spazientito. «Queste sono chiacchiere che non hanno mai fine, e ne ho avuto abbastanza delle speculazioni accademiche degli altri membri della sottocommissione incaricata del progetto. E intanto, io devo ancora dirti per quale motivo ti ho chiamato stamattina, e il tempo fisiologico continua a passare. Vuoi venire con me?»
Harlan era soddisfatto. La situazione era chiara, e il suo potere stabilito al di la di ogni dubbio. Twissell sapeva che Harlan avrebbe potuto dire, in qualsiasi momento, «Non voglio piu saperne di Cooper.» Twissell sapeva che Harlan avrebbe potuto distruggere in qualsiasi momento l'Eternita, fornendo a Cooper delle notizie importanti sul memoriale.
Anche il giorno prima Harlan aveva conosciuto gli elementi necessari per affermare il proprio potere. Twissell aveva pensato di piegarlo facendogli sapere l'importanza del compito che gli era stato assegnato, ma se il Calcolatore aveva pensato di vincere ogni sua resistenza, in questo modo, si era sbagliato.
Harlan aveva formulato la sua minaccia con estrema chiarezza, e l'allusione a Noys era stata inequivocabile, e l'espressione di Twissell, quando gli aveva risposto che la ragazza era sana e salva, gli aveva dimostrato che il Calcolatore aveva compreso perfettamente la natura della minaccia. Harlan si affretto a seguire Twissell.
Harlan non aveva mai visto la sala nella quale Twissell lo condusse. Era un salone ampio: apparentemente delle pareti erano state abbattute, per dare uno spazio maggiore. Il suo ingresso passava attraverso uno stretto corridoio, la cui estremita era stata protetta da un campo di forza; solo quando il meccanismo automatico aveva verificato l'immagine del volto di Twissell nei suoi circuiti lo schermo era stato abbassato.
La maggior parte della sala era occupata da una sfera che arrivava fin quasi al soffitto. Nella sfera c'era una porta aperta, e attraverso l'apertura si vedevano quattro gradini che portavano a una piattaforma interna, vividamente illuminata.
Dall'interno della sfera venivano delle voci, e quando Twissell e Harlan si avvicinarono, delle gambe apparvero nell'apertura, e scesero gli scalini. Un uomo emerse dalla sfera, e dietro di lui apparve un altro paio di gambe. L'uomo era Sennor, del Consiglio d'Ogniquando, seguito da un altro membro del gruppo che Harlan aveva visto a colazione.
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